Il mercato immobiliare è fermo da anni, ormai, con costruttori e proprietari che non riescono a vendere e famiglie che vorrebbero comprare ma non hanno subito abbastanza soldi e le banche non
Il mercato immobiliare è fermo da anni, ormai, con costruttori e proprietari che non riescono a vendere e famiglie che vorrebbero comprare ma non hanno subito abbastanza soldi e le banche non concedono loro i mutui. Una situazione di stallo che ha messo pesantemente in crisi tutto l'indotto legato all'edilizia e che ha spinto i professionisti ad approfondire il fenomeno per trovare vie di uscita.
Quasi profetico in questo senso un corso di formazione organizzato a luglio dal Collegio dei Geometri di Asti puntato sul "buy to rent", ovvero il cosiddetto "affitto a riscatto" che consente di acquistare una casa corrispondendo al proprietario tante rate mensili, come una locazione. Uno strumento che, nel decreto "Sblocca Italia" emanato a fine novembre, ha trovato una nuova dignità prospettando interessanti sbocchi, se conosciuto ed applicato bene. Infatti, è stato introdotto nel nostro ordinamento un nuovo tipo di contratto: il "contratto di godimento in funzione della successiva alienazione di immobili".
Ma di cosa si tratta e cosa differisce dall'affitto a riscatto? Ce ne parla il geometra Gian Luca Musso, chiamato a tenere una lezione su questo tema ad un corso di aggiornamento a Roma e promotore, qualche tempo fa, dei "gas" (gruppi di acquisto solidale) nel settore edilizio. «E' l'evoluzione del contratto dell'affitto a riscatto. Intanto assume la veste di contratto tipico (e non più atipico come prima) con conseguenti maggiori tutele legali e normative. Non più semplice scrittura fra privati, ma trascrizione davanti ad un notaio per rafforzare l'accordo fra le parti». In sostanza, in questo tipo di contratto, le parti si mettono d'accordo sul prezzo dell'immobile che viene rateizzato in mensilità che possono avere una durata massima di 10 anni. Alla scadenza del pagamento dell'ultima rata corrisposta, l'immobile diventa di proprietà dell'occupante, che ne ha goduto il possesso fin dalla prima rata.
Cosa succede se la famiglia occupante non paga più le rate? «Che l'immobile resta al proprietario e che le rate corrisposte rappresentano il canone di locazione per aver "goduto" della casa per tutti quegli anni» risponde il geometra Musso. E se è il proprietario a non voler più cedere l'immobile? «La famiglia occupante ha diritto alla restituzione di tutti i canoni versati maggiorati degli interessi legali».
Una norma pensata per dare una svolta al mercato immobiliare stagnante. Ma quali sono i vantaggi di questo tipo di contratto molto diffuso negli Stati Uniti ma molto poco conosciuto in Italia?
«Per il proprietario si tratta di poter finalmente alienare l'immobile "mantenendo" il prezzo e non svendendolo. E' vero che i soldi si prendono in qualche anno, ma se si pensa che ci sono case invendute da molto tempo, alla fine conviene questo contratto perchè almeno entrano subito soldi liquidi per far fronte alle spese. Non parliamo poi della convenienza dei costruttori che hanno in carico centinaia di alloggi nuovi realizzati con mutui bancari: i canoni mensili di questo tipo di contratto consentirebbero di rientrare delle esposizioni. Per chi compra è un'occasione per entrare subito in una casa che si vuole acquistare anche se non si ha quella quota di liquidità che intercorre fra il prezzo dell'immobile e il mutuo concesso dalla banca».
Il contratto di godimento vale non solo per le civili abitazioni, ma anche per negozi e immobili artigianali e industriali.
Daniela Peira